Lo sport é dichiararsi Primi
Avete notato come e quanto le persone coinvolte in qualsiasi iniziativa ed evento tengano a voler rimarcare ed evidenziare che sono stati i primi ad occuparsi di un evento, a dar vita ad un’iniziativa, promotori di un’idea… e via di questo passo?
Da oltre trentacinque mi occupo in prima persona, attraverso l’APES, di pizza e del settore, oggi assolutamente appagata dai risultati ottenuti e dalla grande popolarità e diffusione che la pizza ha avuto nel mondo: so di aver contribuito con entusiasmo e disinteressatamente per passione personale e sempre ho sostenuto con tutti di essere cresciuta professionalmente con i pizzaioli. E questo per me è vero e sano piacere.
Oggi, è tutto e solo business.
Questa parola non mi è mai piaciuta: ho amato vedere realizzare eventi e raggiungere obiettivi dove sentirmi serena e soddisfatta, da qualche anno ho infine raggiunto la pace e la tranquillità d’animo che mi permette d’incontrare tutti senza pensare da che parte stanno, se mi sono amici o nemici.
Evito solo quelli che da sempre so essere degli approfittatori, non sono capace di recitare.
Vado avanti con la coscienza di fare un lavoro pulito, senza raccogliere e lanciare sfide, per il piacere di fare il lavoro che ho scelto con la persona che è stata per me e per la mia vita un grande uomo, Antonio Primiceri.
Se posso dico quello che penso cercando di non offendere nessuno, sicura che comunque non tutti potranno essere d’accordo con me. E porto i capelli bianchi per ricordarmi di “aver già dato” e che ora tocca ad altri andare avanti.
Moltissime sono le iniziative nate negli anni sulla scia dell’APES, nessuna di queste ci ha fatto del male o ci ha fatto “sparire”, anzi è stato un modo per ricordarci come la prima associazione e abbiamo fatto, con i pionieri di allora, la “storia”.
Il messaggio è che continueremo a farlo con la speranza che sia concesso ai pizzaioli di incontrarsi per migliorarsi, non solamente per battersi e polemizzare o volersi rubare la scena.
In tavola abbiamo l’attualità della qualifica professionale per il pizzaiolo e il disegno di legge a cui oggi dobbiamo fare riferimento, il 2280 presentato dal senatore Bartolomeo Amidei, è una bella opportunità per il settore.
La procedura prevede una serie di audizioni in Senato per raccogliere e convogliare
le indicazioni delle associazioni di categoria che in questi anni si sono create.
Alcune hanno idonei requisiti, altre millantano di averle, altre ancora si magnificano e incensano anche se non hanno fatto nulla, così come il grande Enzo Jannacci cantava:
E l'importante è esagerare
sia nel bene che nel male
senza mai farsi capire
E l'importante è esagerare
far mai finta di sudare
e se hai in mano solo mosche
prova a darci anche del tu.
Guardiamo al fine primario, la qualifica professionale, un valore per il futuro delle nuove generazioni, del resto fra trent’anni chi si ricorderà di noi?